Sagre e mercati

Antico mercato "Il Quadrilatero"

Correvo lungo il portico di Via Musei avanti e indietro con i pattini a rotelle. Mio nonno spesso usciva dalla Libreria per accertarsi che non mi succedesse nulla. “Non correre vai più piano” ma spesso cadevo rovinosamente o sbattevo contro gli espositori o le bancarelle dell’usato. Era il decennio 50/60 le auto, poche per la verità, circolavano liberamente in piazza Maggiore e i bolognesi, bei tempi, venivano in centro numerosi per passeggiare e fare acquisti. Era Il Quadrilatero del dopoguerra il più grande mercato della città. Spesso accompagnavo mia nonna per la spesa quotidiana al mercato coperto tra Via Clavature e Via Pescherie, dove si era spostato parte dell’antico mercato di frutta e verdura di Piazza Maggiore dopo il 1870. Conoscevo tutti, c’erano una ventina di “fruttaroli “ che piano piano se ne sono andati lasciando l’antico mercato coperto desolatamente deserto. Ora dopo tre anni di chiusura, attendiamo con ansia l’apertura di un Plenty Market... speriamo. Dopo la spesa trascinavo la nonna nella storica cartoleria “All’Insegna del Palombo” di Gigi Parma, un caro amico; amavo come tutti i bambini quei profumi intensi di inchiostri, gomme matite e quelle scaffalature antiche di legno nero mi affascinavano. Quante botteghe storiche scomparse: L’enologo Barattini, Schiavina, Baraldi, L’antiquario Cose di Ieri, Il Barbiere Lentini e così via tanti altri. Ricordo Teresa la giornalaia che gestiva l’edicola davanti alla chiesa della Vita con la sorella; spesso discutevano tra loro insultandosi volgarmente e mi trovavo a essere spettatore involontario e divertito dei loro diverbi. La libreria Nanni era frequentata da studenti di tutte le scuole che, in taluni casi, creavano dei mercatini alternativi in Via Musei dietro le bancarelle parigine. C’era una confusione incredibile. La Libreria era frequentata da letterati, docenti, cineasti, giornalisti e collezionisti di libri rari dell’800 e 900. Pasolini ricorda gli anni dei suoi studi a Bologna e le ore trascorse sotto il “portico della morte” a consultare i classici che tanto amava: E poi ancora Fellini, Enzo Biagi, Spadolini, gli ultimi due grandi amici di Carmine mitico direttore della libreria per ben settant’anni, e ancora Padre Marella Gaetano e Francesco Arcangeli. Padre Marella poi non lo si può dimenticare all’angolo tra Via Orefici e via Drapperie a raccogliere ogni tipo di offerta per i suoi ragazzi. I bolognesi che lo amarono per il suo cuore immenso gli hanno dedicato una lapide nel luogo dove era solito sedersi incurante delle intemperie stendendo ai passanti il suo vecchio cappello nero. Mille posti da vedere prima di morire è il titolo di una prestigiosa guida turistica americana che considera Il Quadrilatero il cuore antico di Bologna, uno dei posti più suggestivi e di sapore da visitare in Italia. Ora Il Quadrilatero è un po’ cambiato anche se le antiche botteghe cercano di sopravvivere e di difendere spesso una vita di lavoro. Alcune strade hanno subito l’invasione di jeanserie e negozi di abbigliamento in genere, anche di prestigio per la verità, ma che hanno in parte snaturato l’origine e la vocazione commerciale antica de Il Quadrilatero. Fortunatamente hanno aperto tanti bar divenuti di gran moda e che hanno portato tanti giovani soprattutto per l’happy hour e i brunch di mezzogiorno.Tutti noi ci auguriamo che continui a essere anche nel XXI secolo “il più grande” iper mercato a cielo aperto e che mantenga inalterato il legame con il suo glorioso passato.